Domenica 19 luglio doppio appuntamento in Agorateca con "Curima curima" e "Scherza con i fanti", nell'ambito della rassegna Suoni della Murgia 2020.
Concerto di Simona Colonna e proiezione del docufilm di Gianfranco Pannone. Prenotazione obbligatoria ai numeri 393207220383 (Luigi) o 3207220383 (Luciano).
Curima curima in cerca di verità leggendarie o vere leggende, le nostre. Curima curima sempre in avanti, appena oltre l'angolo del consueto e del già visto o sentito. Una rincorsa che svela l'arcano dei ritmi antichi e di leggende mai sopite. Il violoncello (Chisciotte) di Simona Colonna respira, corre e batte il tempo delle parole, scandite con armoniosa forza e dolcezza a scolpire l'universo intimo dell'autrice. Il disco viaggia, apparentemente e geograficamente confinato ma con il privilegio dell'immediata comprensione emozionale. Miscellanee sonore che si fondono in un'unica voce rigogliosa, una composta di parole, legno e anima che marca il confine delle non frontiere, del viaggio perpetuo verso la vita stessa, compagna di strada e di emozioni da condividere. “Curima, Curima...” è impreziosito dalla co-produzione artistica di Stefano Melone, artefice della poetica sonora di alcuni dei capisaldi del cantautorato nazionale, da Ivano Fossati a Fabrizio e Cristiano De Andrè passando per Tosca e Mara Redeghieri solo per citarne alcuni.
SCHERZA CON I FANTI
Italiani brava gente? Discutibile. Ma certo il nostro non è mai stato un popolo realmente guerriero, anche perché la millenaria storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, invasioni. Partendo da questa particolare condizione storica, Scherza con i fanti vuole essere un viaggio tragicomico nella recente storia d'Italia, e insieme un canto per la pace. Ma soprattutto si propone con un percorso lungo più di cent'anni, dall'Unità d'Italia ad oggi, per scandagliare il difficile, sofferto e anche ironico rapporto del popolo con il mondo militare, e con il potere. Tutto questo, attraverso alcuni meravigliosi canti popolari, e quattro diari di guerra; quelli di: un soldato lombardo del Regio Esercito di stanza a Pontelandolfo, in Campania, dove fu tra i protagonisti dell'eccidio di civili più cruento all'indomani dell'Unità d'Italia; un autista viterbese del Regio Esercito, che nel 1935 andò a combattere in Etiopia, convinto del primato fascista, e che invece scoprì la realtà dei gas ai danni della popolazione locale. Il terzo diario è quello di una giovane donna borghese, che divenne partigiana sulle montagne tra Parma e La Spezia e che combattè due guerre, la prima contro i nazifascisti e la seconda, forse la più difficile, contro gli uomini. Infine un sergente napoletano della Marina militare, oggi quarantenne, che ha prestato servizio nelle missioni di pace internazionali e che in Kosovo ha scritto un diario ricco di umanità. I diari si intrecciano con i canti e le musiche popolari di gioia e di dolore scelti, e talvolta composti, da un maestro come Ambrogio Sparagna; e con il prezioso repertorio di memoria dell'Archivio storico Luce, che a sua volta si interfaccia con le immagini di oggi, attraverso quel paesaggio italiano nella cui varietà spiccano i sacrari militari e i cimiteri, dove riposano migliaia di soldati italiani e stranieri. Non ultima, la testimonianza di un grande intellettuale, Ferruccio Parazzoli, che il destino ha voluto abitasse su quel Piazzale Loreto da lui "cantato" nei suoi romanzi. E le note della commovente 'San Lorenzo' di Francesco De Gregori, scandita sulle immagini Luce, tra distruzione di una città e immagini di una nuova speranza di ricostruzione e convivenza nella pace.