L'Agorateca proietta In esclusiva, su concessione dell'autore, il documentario "Invierno en Europa" del documentarista spagnolo Polo Menárguez. Il film del 2017, è ambientato in una stazione ferroviaria abbandonata di Belgrado dove vivono centinaia di migranti afgani a temperature sotto zero, tra fuochi tossici e paesaggi apocalittici. Venerdì 8 novembre, ore 19,00.  Guarda il trailer.

Il documentario "Winter in Europe” mostra le condizioni estreme in cui vivono migliaia di immigrati ai confini dell'Unione europea (UE), il loro essere indifesi situazione influisce sulla loro salute mentale.

Polo Menárguez, regista del documentario, ha spiegato perché "Winter in Europe" si svolge in Serbia, un paese vicino che secondo il regista "fatica ad aderire all'UE, ma svolge il compito di monitorare e bloccare ciò che sta accadendo" .

Per lui, girare a Belgrado è stato un vantaggio, poiché "era più facile accedere a un insediamento di immigrati in Serbia piuttosto che ai campi profughi ufficiali" in altri paesi, sebbene ciò che non è stato facile per Menárguez era affrontare le condizioni di sofferenza in cui si trovavano quelle persone.

Nel documentario ci sono diversi "discorsi populisti", ha detto Menárguez, del primo ministro ungherese Víktor Orbán, in contrasto con le immagini di immigrati che fanno una fila di 1500 persone per procurarsi un piatto di cibo o mentre si lavano i denti con acqua proveniente da pozzanghere.

Senza dubbio, una delle sequenze più scioccanti per il regista, non si svolge nella foresta a basse temperature, né nelle condizioni di malattia fisica causate da condizioni di vita estreme, ma è quella in cui viene espressa l’opinione di un ragazzo di 19 anni.

"Inviare un messaggio ai governi europei? Non ci ascolteranno", afferma Said, uno dei rifugiati più giovani del gruppo.

Dal suo canto, la psicologa Helena Manrique, esperta nell'impatto sulla salute mentale che queste situazioni hanno sugli immigrati, ha affermato che "il documentario esprime la situazione di brutalità esistente nel paese di origine", oltre a "Sogni infranti quando si incontra l'impossibilità di realizzare il sogno europeo”.

La situazione genera un trauma causato dalle successive "violazioni dei diritti umani durante il transito", spiega Manrique, riferendosi alla sequenza in cui un giovane parla di come le autorità lo hanno costretto a camminare sulla neve senza scarpe.

La violenza e i maltrattamenti subiti dagli immigrati lungo la strada in cerca di opportunità rappresentano un "disturbo post-traumatico che si sovrappone al trauma originale generato da quando hanno lasciato il loro paese", ha detto Manrique.

Traduzione da "La Vanguardia". La Vanguardia è un quotidiano edito in lingua spagnola e dal 2011 anche in lingua catalana, pubblicato a Barcellona.

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